La Battaglia di Magenta fu combattuta a Magenta il 4 giugno del 1859 dall’Impero Austriaco alleato con il Regno di Sardegna contro la Francia. Questa battaglia fa parte della seconda guerra di indipendenza e come dice il nome stesso fu combattuta per ottenere l’indipendenza dell’Italia dal dominio austriaco e l’unificazione della penisola.
Giovanni Fattori, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, 1862, Firenze Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
Il dipinto è stato realizzato da Giovanni Fattori, nato a Livorno da una famiglia di artigiani il 6 settembre del 1825, muore a Firenze il 30 agosto del 1908. Questo quadro ottenne molto successo infatti vinse un concorso bandito dal governo provvisorio di Firenze, nominato dopo che i Lorena erano fuggiti da Firenze. Il quadro fu esposto alla Prima Esposizione Nazionale del 1861 a Firenze.
Giovanni Fattori rappresenta la fine della battaglia. In primo piano possiamo notare i soldati a cavallo e quelli a piedi, ma si vedeno anche i corpi privi di vita e delle suore in carrozza. Il paesaggio è offuscato dal fumo in lontananza che probabilmente è presente a causa dei bombardamenti che ci sono stati; ma qui il paesaggio passa in secondo piano, e viene data molta importanza alle singole persone. I colori usati da Fattori sono vivi e accesi.
Questo evento storico fu scelto da un altro pittore per un suo quadro:
Gerolamo Induno, La battaglia di Magenta, 1861, Milano Museo Risorgimentale
Gerolamo Iduno usa colori molto cupi. Gli uomini sono impegnati a combattere, a terra ci sono molti corpi privi di vita.
C’è molto fumo, in lontananza possiamo vedere alcune case abbattute mentre altre sono ancora in piedi. Induno da molta importanza al paesaggio, e all’abbigliamento di ogni singolo soldato: uno a cavallo, lo si vede con una giacca nera e un cappello rosso, mentre i soldati a terra principalmente sono vestiti di bianco con pantaloni neri, oppure a destra possiamo vedere ancora un altro tipo con pantaloni rossi scarpe bianche e giacche nere con dettagli bianchi.
