Giovanni Fattori


Uno dei più grandi pittori dell’Ottocento fu Giovanni Fattori. Nacque a Livorno il 6 Settembre del 1825, in una famiglia di modeste condizioni sociali e fu l’ultimo di quattro figli.

Fattori, dopo un apprendistato presso Giuseppe Baldini a Livorno, si trasferì a Firenze nel 1846 dove intraprese gli studi privati con Giuseppe Bezzuoli, iscrivendosi alla fine di quell’anno, all'Accademia di Belle Arti.
Verso i primi anni Cinquanta fu un frequentatore del Caffè Michelangelo, dove si svolgevano discussioni artistiche.

Durante il periodo dei moti rivoluzionari del 1848, Fattori non si arruolò come volontario ma appoggiò le idee politiche di quel momento diffondendo in vari centri della Toscana “stampa clandestina e fogli incendiari”.  

Fattori anche se non partecipò alla guerra ne fu testimone attraverso i suoi quadri e disegni. Fu incancellabile l'impressione ricordata dall'artista di quelle memorabili vicende. Conclusa la guerra, fu sempre più costante la presenza di Fattori al caffè Michelangelo dove si riunivamo molti artisti.



Uno dei primi quadri importanti dipinti dal pittore è l’Autoritratto del 1854, collocato alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze.

Una grande novità arrivò nella carriera dell'artista durante la seconda guerra di indipendenza: la "macchia", un nuovo modo di esprimere la luce in pittura insieme a una rappresentazione reale dei soggetti. 
Questo nuovo modo di dipingere fu uno degli argomenti più discussi dagli artisti che si riunivano al Caffè Michelangelo. 
Fattori sperimentò per la prima volta una nuova forma di pittura, con tecniche mai usate in precedenza. 

Egli scrisse:  “Venne il ’59 e dal '59 fu una rivoluzione di redenzione patria e d'arte: la "macchia"’’ 

e proprio da quell’anno iniziò una rivoluzione d'arte: la "macchia".
Durante questo anno Fattori seguì l’arrivo a Firenze dell’esercito francese condotto da Napoleone Bonaparte, dipingendo piccoli quadri ad olio e disegni delle truppe che si erano fermati al Pratone delle Cascine.

Uno dei più grandi quadri di battaglie dipinti da Fattori è Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, dipinto nel 1861 conservato alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti.
In questo quadro non viene messa in evidenza la battaglia in sé, ma il momento in cui i feriti vengono portati via dalle crocerossine. Fattori non vuole porre l’attenzione sui valori eroici della guerra, ma sulla tragica realtà di una battaglia fatta soprattutto di morti e feriti.   
Fattori morì a Firenze il 30 Agosto del 1908.


Le opere di Giovanni Fattori

  
Giovanni Fattori, Bovi al carro, 1868-1870, Firenze Galleria d’Arte Moderna
Quest’opera descrive una giornata di lavoro in cui i buoi arano il campo. Possiamo osservare anche le diverse tonalità dei colori del campo e il contrasto dei colori spenti e accessi.


      Giovanni Fattori, La rotonda di Palmieri, 1866, Firenze Galleria d'Arte Moderna
    Fattori qui mostra alcune donne borghesi che si riposano sulla spiaggia sotto un tendone



Giovanni Fattori, Garibaldi a Palermo, 1860-182, Viareggio collezione Matteucci
In questo quadro  viene rappresenta l'entrata nella città di Palermo di Garibaldi e del suo esercito che tentavano di unificare l’Italia.




Giovanni Fattori, Lo staffato, 1880, Firenze Galleria d’Arte Moderna
Il dipinto raffigura un cavallo nero che trascina un uomo. Vengono messi in risalto la scia di sangue e i paletti in entrambi i lati che danno l’idea del movimento.      
   






Chiara Certini, Michela Volpi, Carbone Virginia, 
Viviana Sardelli, Mariela Oroncuy